Movimento di avanguardia nato in Francia nei primi anni del 1920 che si diffuse in tutte Europa nel periodo tra i due conflitti mondiali.
Negli anni che seguirono la fine della prima guerra mondiale il Surrealismo si propose come un progetto di "liberazione". Per realizzare questo progetto aveva come strumenti: la teoria freudiana dell'inconscio, su cui si basa l' "automatismo" (una specie di "dettatura" del pensiero realizzata in assenza di ogni controllo razionale) e l'analisi marxista.
Uno dei capofila del movimento è Breton, che nel Manifesto, redatto nel 1924, espone le tesi del movimento, la condanna del realismo e del romanzo, delle necessità di tener conto delle nuove concezioni introdotte da Einstein e Freud.
In campo artistico Breton fissa alcuni punti di riferimento come: Picasso, De Chirico, Duchamp e riconosce il lavoro di artisti come Ernst, Masson e Mirò. Essi furono i primi a impiegare l'automatismo e il montaggio: Ernst che giù utilizzava il "collage", introdusse il "frottage"; Masson aveva scoperto un metodo di disegno automatico basato su un'improvvisazione lineare e fluida; Mirò sviluppò una maniera esclusiva che mescola segni comici, osceni, allucinatori, infantili in una sorta di figurazione elementare.
Altri grandi artisti del Surrealismo furono Magritte che giocava molto sull'estraneamento della realtà e assolutamente Salvador Dalì con la sua proiezione del "sogno".
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